Come ogni estate dal 20 luglio del 2000, data della sua inaugurazione, il Grimaldi Forum Monaco, ospita una grande esposizione tematica. Quest’anno, a partire dal 7 luglio e fino al 9 settembre, la mostra, dal titolo L’Oro dei Faraoni, sarà incentrata sulla tradizione orafa dell’antico Egitto. Come 10 anni fa, quando il Grimaldi Forum aveva ospitato una retrospettiva dedicata alle Regine d’Egitto, l’Oro dei Faraoni è annunciata come imperdibile per la qualità dei 150 capolavori, testimoni di un eccezionale patrimonio storico, in un percorso suggestivo di 2500 anni di oreficeria.
Selezionati principalmente dal Museo del Cairo, i preziosi reperti sono stati accuratamente ambientati grazie all’esperienza della curatrice Christiane Ziegler, Conservatrice e Direttrice Emerita del Dipartimento delle Antichità Egizie del Museo del Louvre, nonché Direttrice editoriale della Missione Archeologica a Saqqara, in Egitto, e presidente del Centro di Archeologia di Menfi. Questi gioielli sono stati in gran parte rinvenuti nella tomba di Tutankhamon, oltre ad essere parte dei tesori di Tanis. Per la loro magnificenza, questi preziosi hanno contribuito a rafforzare il mito dei faraoni nel corso dei secoli. Se, infatti, i tesori nascosti nei complessi funerari dei sovrani sono una tradizione, è solo per merito di questi manufatti d’oro, spesso impreziositi da pietre dai colori intensi quali il lapislazzulo blu scuro, l’Avventurina verde e la Corniola rossa. I pezzi più antichi esposti – tra cui fastosi vasi forgiati in oro – risalirebbero alla prima dinastia. Tra questi spiccano i bracciali del faraone Djer, scoperti nella sua tomba ad Abydos.
Difficile quantificare i tesori perduti racchiusi nelle tombe dei grandi faraoni come Cheope, Thutmosi III o Ramesse II. Ma la scoperta nel 1939 delle sepolture reali a Tanis, nel Delta, ha portato ad esempio alla luce il corredo di gioielli e opere di oreficeria risalenti all’anno 1000 a.C. Come i poco noti Pseusenne I e Sheshonq II, che nella loro tomba portarono tali e tanti oggetti preziosi da non temere confronti con Tutankhamon.
Questo, in sintesi, il percorso espositivo previsto da Catherine Alestchenkoff, Direttrice della Cultura del Grimaldi Forum nonché autrice, con la sua equipe, della scenografia della mostra.
[Maria Bologna]