Fiorella Mannoia al Festival 2024 con “Mariposa”: “l’orgoglio di essere donna”

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Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal: sono le sorelle Mariposas. Le ricorda Fiorella Mannoia ai giornalisti della sala stampa Lucio Dalla illustrando meglio il suo brano…

Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal: sono le sorelle Mariposas. Le ricorda Fiorella Mannoia ai giornalisti della sala stampa Lucio Dalla illustrando meglio il suo brano in gara a Sanremo 2024, “Mariposa”, appunto. Les Mariposas furono uccide dalla dittatura  del dominicano Rafael Trujillo il 25 novembre 1960. L’assassinio sollevò l’indignazione popolare portando, nel 1961, all’assassinio di Trujillo e alla fine della dittatura. Arriva da qui la celebrazione del 25 novembre attuale, giornata contro la violenza sulle donne. E da lì parte anche “Mariposa”. L’unico riferimento a questa storia, dice la Mannoia, è “una farfalla che imbraccia il fucile”.

“Questa canzone per me è l’orgoglio di essere donna – prosegue l’artista –  questo Sanremo per me si svolge all’insegna del divertimento con una canzone dal contenuto serio in veste gioiosa. È un brano dal sapore latino, la prerogativa della musica dell’America Latina è quella di dire cose serie vestite gioiosamente”. Quanto alla questione “femminile”, Mannoia ha confermato che ancora tanto c’è da fare: “Ma lo faremo. Dobbiamo lavorare insieme per scardinare stereotipi legati alle donne, e da parte degli uomini per scardinare anche i loro stereotipi per cui un rifiuto da parte di una donna è una minaccia alla loro virilità. Siamo tutti e due vittime, è una lotta che dobbiamo fare insieme per re-insegnare il rispetto dell’altro, di chiunque sia”.  

Significative le parole della Mannoia sulla partecipazione al Sanremo 2024: “credo che un’artista debba rischiare, è nella sua stessa essenza, e non vedo perché anche i più affermati tra di noi non debbano mettersi in gara”. Durante la serata dei duetti Fiorella Mannoia avrà come ospite e collega di palco Francesco Gabbani, colui che, arrivato alle soglie del podio insieme a lei nel 2017, si inchinò, passandole davanti. “Fu un gesto di grande eleganza – sorride lei – venerdì sera sfateremo la presunta avversità perché saremo insieme sul palco e canteremo le canzoni che si sono viste rivali in quell’anno”.

Il divario generazionale coinvolge le riflessioni di una delle interpreti storiche della canzone italiana, che nel 2024 compirà 70 anni (“come la Rai”, scherza lei, che annuncia una grande festa in programma). “Se una passione è vera, bisogna perseguirla – spiega – certo, noi rispetto ai  giovani di oggi siamo stati più fortunati, abbiamo avuto le possibilità e il tempo di poter crescere, facevamo magari un LP che non funzionava e avevamo una seconda e terza possibilità. Oggi è tutto più complicato: quando ho portato “Caffè nero bollente” all’Ariston avevo 27 anni, oggi non sarebbe possibile. Ma bisogna insistere ugualmente, perché vita senza passioni non è vita!”.

Raccontando della propria vita affatto mondana, fatta di maratone di serie, letture, burraco e Ruzzle, Fiorella Mannoia ha dato un consiglio  alle giovani generazioni: “crescete! – ha detto – ma per crescere leggete, ragazzi, altrimenti scriverete sempre le stesse cose. È giusto che a 18 anni le cose siano semplici, ma quando si va avanti nel tempo bisogna iniziare a scrivere cose con più costrutto. Questo naturalmente va di pari passo alla crescita personale”.