Il secondo Novecento: Renzo Laurano ed il rapporto con la Cultura in Provincia di Imperia

Cultura

Nel secondo Novecento Renzo Laurano rimane apparentemente defilato dalla dimensione culturale della Provincia di Imperia. In realtà partecipa attivamente ad un clima molto vivace, basato sulla realtà internazionale della Riviera.

Il poeta coltiva la dimensione letteraria ai margini dell’insegnamento e porta sulla Riviera il messaggio dei tanti amici, tra i quali Salvatore Quasimodo. La Liguria occidentale si impegna nell’indire premi letterari con evidenti finalità anche turistiche, come il Premio De Amicis a Imperia o quello che lo stesso Laurano battezza, dedicato al grande illustratore Antonio Rubino (prima edizione 1965). Qui si incontrano in giuria personaggi del calibro di Ignazio Silone, Bonaventura Tecchi, Sergio Tofano e Carlo Triberti, quest’ultimo direttore del “Corriere dei Piccoli”, in un momento di assoluto valore qualitativo. Fra i premiati e i segnalati si notano Gianni Rodari ed Emanuele Luzzati. .Inoltre, al di là di Sanremo, si definisce un fervido clima di attività con il concorso artistico-letterario come il “Cinque Bettole”. Qui si ritrovano in giuria notevoli personaggio dell’orizzonte letterario del momento, accanto a Renzo, il quale scambia molte lettere con l’organizzatore, il pittore Giuseppe Balbo, che è stato protagonista della pittura italiana già prima della seconda guerra mondiale. Ed è così che in Riviera ci si ritrova a fianco di figure artistiche internazionali come Jean Cocteau, mentre al Cinque Bettole compare il giovane Francesco Biamonti. Un uomo di cultura che ha trovato tutte le parole per descrivere la Liguria occidentale.

Ritorno a sommario: “Renzo Laureano, pseudonimo di Luigi (Gigetto) Asquasciati (1905-1986)”