1934: l’anno della consacrazione per Laurano. Nel cuore di una Sanremo anni Trenta, il poeta passa da una festa allo studio, dallo studio ad una conferenza, da una lettera alla scrittura già completa e matura.
Sanremo è centro culturale di primo livello con tanto di compagnia stabile teatrale, sostenuta dalla presenza di Luigi Pirandello e Marta Abba. Una realtà di cui si avverte una profonda nostalgia. Sanremo, come Venezia, era sede di Casino.
Il regime fascista aveva permesso l’esercizio del gioco d’azzardo in pochi centri legati ad importante profilo turistico. Sotto la guida del comm. De Sanctis il Casino di Sanremo era divenuto un luogo ove la sfida alla Fortuna si affiancava a tante manifestazioni culturali.
All’epoca erano molto importanti i concorsi letterari e culturali. Non faceva eccezione la capitale della Riviera, con i suoi Premi Sanremo, iniziati nel 1935, legati a diversi aspetti della Cultura, politicamente orientati, ma non certo deboli a livello di partecipazione.
Il premio di poesia alla Biennale di Venezia nel 1934 è una logica conseguenza del rapporto fra due città dotate di Casino e di una dimensione internazionale e marittima allora comune.
Il “marinaresco” Laurano vi si cala perfettamente e si afferma con la delicatezza che gli è propria.
Ritorno a sommario: “Renzo Laureano, pseudonimo di Luigi (Gigetto) Asquasciati (1905-1986)”