Nuovo IMAIE, che lavora a tutela degli artisti del mondo musicale, per il secondo anno torna a decretare il vincitore del premio Enzo Jannacci che riconosce il talenti dei giovani artisti senza dimenticare le grandi personalità del passato della musica italiana.
Dopo la vittoria di Maldestro nel 2017, quest’anno l’organizzazione premia Stiamo tutti bene, la canzone di Mirkoeilcane, testo che racconta una realtà forte con gli occhi e il cuore di un bambino, e si accompagna a un’interpretazione “capace di accompagnare per mano verso la speranza nel futuro”:
«Siamo orgogliosi di conferire un premio al giovane artista che ha portato a Sanremo un brano importante – dicono dall’organizzazione. Il nostro premio è decretato da tutti i nostri iscritti, che hanno dovuto votare tra i cantanti giovani quello più in linea con il messaggio la forza e lo stile di Jannacci.
«Dopo una bella scrematura abbiamo presentato tre brani e sotto la supervisione di Dody Battaglia e Maldestro, vincitore della passata edizione, è stato deciso a chi affidare il premio – ha spiegato il figlio del cantautore milanese, Paolo Jannacci – mi sembra una cosa onorevole per quando riguarda la mia famiglia, penso che la musica abbia bisogno di Sanremo anche se c’è qualcuno che lo snobba. Noi in famiglia pensavamo che fosse un’ottima opportunità, ci si ritrova per un saluto, si asoclta il suono degli altri. Quest’anno abbiamo deciso che il più meritevole per lo sforzo, anche sociale, fosse Mirkoeilcane».
Un artista trentenne, come ha sottolineato Dody Battaglia, in quanto rappresentante di IMAIE, che rappresenta lo spirito di Enzo Jannacci, che affrontava temi importantissimi con la leggerezza dell’intelligenza.
«Ricevere il premio l’anno scorso è stato importante – conferma Maldestro – quello di Mirko è un pezzo che trovo originale nel modo di raccontare il dramma: il punto di vista dei bambini è sempre prezioso, perché è la meraviglia dei bambini che muove il mondo è quella cosa che noi adulti perdiamo per diventare brutti e pesanti. Le canzoni così lasciano ben pensare, ci devono essere affinché i bambini si riprendano il futuro».