Venerdì 15 settembre l’Oliveto Sperimentale di Imperia tornerà a vivere grazie a un progetto di Miur e Ministero del Lavoro in collaborazione con la Provincia e la Prefettura di Imperia. Si chiamerà “Uliveto della pace”, e rientrerà in un programma in cui il Liceo Vieusseux di Imperia sarà protagonista con la creazione di un laboratorio tecnico-scientifico dove gli alunni del Liceo, dell’Istituto Agrario “Ruffini” e della Scuola Edile Imperiese svolgeranno attività di alternanza scuola-lavoro.
Lo scorso giugno era infatti stata siglata una convenzione tra la scuola e la Provincia per avviare un lavoro di cura e valorizzazione del patrimonio dell’Oliveto, che contiene più di sessanta tipi di cultivar e racconta un pezzo della storia di Imperia e dell’olivicoltura del Ponente. Con la sua carica simbolica, l’ulivo diventerà così sinonimo di impegno dei ragazzi, che grazie alla vittoria da parte del Liceo del bando ministeriale per favorire volontariato, difesa dei beni comuni e cittadinanza attiva, saranno protagonisti della riqualificazione e salvaguardia di un’area di valore storico, scientifico e culturale.
La collina alle spalle di Imperia custodisce infatti un tesoro di biodiversità nato idealmente più di un secolo fa. Il Regio Oleificio Sperimentale istituito nel 1911 in una terra fulcro della produzione e commercializzazione dell’olio d’oliva era stato voluto dall’allora Ministero dell’Agricoltura che, più tardi, lo trasformò in ente autonomo. Nasceva così l’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura e l’Oleificio di Imperia, con sede a Porto Maurizio e dotato di uffici e laboratori di analisi. È proprio per la necessità di effettuare costanti esperimenti e monitoraggi sulle piante che l’istituto inizio ad affittare terreni e appezzamenti fino ad acquistare nel 1933 diciassettemila metri quadri di oliveto tra Piani e Poggi dove furono impiantante molte varietà italiane per studiarne acclimatazione e caratteristiche. Le vicende di quello che divenne l’Oliveto sperimentale di Imperia si complicano dal 1967, anno di soppressione dell’ente, fino al 1991, con l’acquisto del terreno da parte della Provincia di Imperia, azione supportata dalla Camera di Commercio e dalla Regione Liguria.
Terra di ulivi e di olivicoltori, il Ponente deve molti aspetti del suo paesaggio agricolo e del suo immaginario turistico proprio alle chiome verde-argento di questi alberi, qui quasi nella totalità appartenenti alla cultivar taggiasca, la varietà impiantata intorno al dodicesimo secolo dai monaci di Taggia. In questo contesto tipico, a un’altitudine di sessanta metri sul livello del mare e affacciato sul panorama di fasce terrazzate, l’Oliveto Sperimentale di regione Garbella è costituito oggi da poco più di quattordicimila metri quadrati, patrimonio olivicolo di valore e pregio paesaggistico, turistico, culturale e da venerdì, grazie al progetto del Liceo Vieusseux, anche sociale ed educativo.
Tra i partner dell’iniziativa, una fitta rete di associazioni che ha lavorato in maniera sinergia per la sua realizzazione: Lega Coop, USSM, Gruppo Partigiani Val Prino, Cespim Imperia, Cia e Associazione Help, ma soprattutto Libera Nazionale, che organizzerà in occasione dell’inaugurazione del 15 settembre un campo studio per gli alunni delle scuole incentrato sui beni confiscati alle mafie e i beni condivisi.