La costruzione della villa divenuta poi ultima residenza di Alfred Nobel va situata nel fenomeno di espansione residenziale cittadino nelle aree periferiche, già occupate da coltivazioni di olivi, agrumi e palme. Nella regione di San Martino viene quindi costruita anche la villa di un farmacista di Rivoli (come Pietro Bogge, iniziatore della grande hotellerie sanremese) Pietro Vacchieri. Si era verso la fine del 1870. Per vari motivi il Vacchieri cedette l’edificio al cavaliere genovese Lazzaro Patrone. Era una residenza in stile eclettico progettata da Filippo Grossi (Riva Ligure 1852-San Remo 1906). L’immobile viene quindi acquisito da Alfred Nobel nel 1892; Nobel fa sopraelevare la villa con un tetto “à la Mansard” e fa eseguire altri lavori su progetto di Pio Soli (Castelnuovo Scrivia 1847- San Remo 1906). Ne deriva un’immagine complessiva piuttosto ricca e fantasiosa, in linea sia con i desideri del proprietario che con il gusto del progettista. Anche il parco è interessato da miglioramenti, con la definitiva collocazione di padiglioni e statue ornamentali. Il complesso era arricchito da scuderie e dipendenze. Nobel non rinuncia ai suoi esperimenti anche durante i soggiorni sanremesi, tanto che si fa costruire una passerella sul mare ove poteva effettuare i suoi esperimenti di balistica, assieme ai suoi collaboratori spesso ospiti a San Remo. Inutile dire che la cosa infastidiva molto i vicini. In quel periodo Nobel è impegnato anche a livello industriale, divenendo direttore delle industrie svedesi Bofors, sia pure con alterne vicende. Durante i suoi sempre più lunghi soggiorni sanremesi, Nobel visita molti luoghi dell’attuale Provincia di Imperia e stringe importanti amicizie con i maggiorenti del luogo, impegnandosi anche in attività filantropiche. Il 10 dicembre del 1896 Alfredo Nobel, senza essere circondato che dai suoi domestici, muore in seguito ad un ictus. Il suo testamento dà inizio all’Istituzione del premio intitolato al suo nome. Il compianto dell’opinione pubblica sanremese fu notevole, anche in ragione delle manifestazioni di filantropia dello scienziato svedese per la popolazione locale. Nella villa era sistemato anche un valido laboratorio e molte idee e discussioni si svolgevano nel giardino. Il parco presenta comunque una dimensione molto romantica e intima: in origine vi erano gazebo e padiglioni adatti al raccoglimento ed alla meditazione. L’aspetto più rilevante dell’ambito vegetale sono senza dubbio le palme: alcune Phoenix dactylifera sono assai antiche, erette di fronte alla villa. Non mancano infatti essenze capaci di acclimatarsi validamente nel contesto rivierasco: si pensi anche ad un vetusto arbusto di bosso. E già nel 1874 le guide riportavano di come il banano era in grado di crescervi senza patimenti. Nel parco è stato collocato un cannone delle industrie svedesi Bofors (1893), un omaggio ad Alfred Nobel quale antico capitano di quell’industria.
All’interno della villa è allestita una imperdibile esposizione relativa alla vita ed alle invenzioni di Alfred Nobel, nonché alla vicenda del premio intitolato a suo nome.
Bibliografia
- M.BARTOLETTI – N.PAZZINI PAGLIERI, San Remo, Genova, 1995, pp.56, 62, 161, 162.
- E.DURETTO – M.MIGLIORINI – M.T.VERDA, San Remo tra due secoli, Genova, 1986, pp.99, 100, 102, 177-178, 219.
- C.LOTTI, Nobel a San Remo, Genova, 1980.